Sinceramente non saprei come iniziare questo racconto, recensione o come credo che sia giusto chiamarla una consacrazione. Negli anni ho avuto la fortuna di frequentare tanti ristoranti e tanti ristoratori, chi piu’ blasonato dell’altro, chi piu’ sopravvalutato dell’altro, ma mai in vita mia mi ero trovato di fronte ad un artista talentuoso come Andrea Mainardi, 25enne (avete letto bene) bergamasco ( de ura o de òt?). Nella prima visita del novembre 2007 avevo trovato un cavallo di razza pura, con tanta esperienza seppur molto giovane, che iniziava i primi passi nel grande mondo della ristorazione. Gia’ allora grandi piatti, (scusate ma lo devo ricordare anche stavolta: ravioli di cavolo nero con ragu’ di costine di maiale), ottimo servizio e l’unica nota leggermente stonata fu il prezzo dei vini. Ebbene oggi, non posso fare nessun appunto. I piatti sono stati tutti, ripeto tutti, a cominciare dai due mega cestini con pane e gnocco di ogni tipo, senza la ben che minima stonatura. Forse, se devo trovare proprio il pelo nell’uovo, “ La lumaca alla bresciana ed il guscio alla Bourgignonne “ mancava di una piccola spinta gustativa, poco contrasto tra gli ingredienti. Ma già al fischio d’inizio con “ L’omogenizzato di broccoletti e salmì di fagianella concentrato “ ho capito che sarebbe stata una di quelle domeniche dove non vorresti mai alzarti da tavola. Al secondo affondo sulla fascia, dopo la lumaca, arriva una “ Guancia di vitello 24 ore alla catalana “ denominata dal bravissimo sommelier Alessandro Crivelli “ Paesaggio lunare “. Ed effettivamente sia la presentazione del piatto che la consistenza gustativa erano veramente da sogno. Ma adesso arriva il bello, uno dei tre piatti che mi hanno veramente affascinato “ Terrina di pesche e foie gras d’oca, glassata al vin brulè “. Difficile descrivere un piatto perfetto. Gli ingredienti si sono uniti in una sinfonia , buona la pesca, straordinario il foie gras, ottima la glassatura. Mi ripeto, piatto che al mio palato è risultato perfetto. Ma non si ha il tempo di decantare questa meraviglia che subito arriva un altro gioiello “ petto di piccione in agrodolce “, che detto cosi’ sembra semplice. L’ intrigo Andrea lo ha messo nello zucchero filato abbinato alla carne. Altro colpo da maestro. Materia prima eccezionale. Piatto da incorniciare. Sulle ali dell’entusiasmo, il bergamasco ci piazza un “ bollito di lingua salmistrata al tabacco, ravioli di salsa verde, mostarda di mele e consommè di prezzemolo in caffettiera “. L’idea di Andrea e’ quella di presentare il classico bollito in modo innovativo ma mantenendo gli ingredienti tali e quali senza cambiarne uno. Direi che rasentiamo la perfezione. Le cotture sono centrate e l’insieme degli ingredienti e’ uguale alla lingua di produzione materna. So che qualcuno di voi che leggerà questa ode, storcera’ il naso, penserà che io sia stato pagato, o che io e Andrea ci scambiamo le mogli (?!?!) ma vi assicuro che non solo non e’ cosi’, perche’ il bello deve ancora arrivare. “ Risotto Carnaroli Acquerello 1 anno, robiola di capra, marmellata di fragole e profumo di caffe’ “, Signori qui abbiamo raggiunto l’apoteosi gustativa. Nel fondo la marmellata leggermente fredda, sopra il risotto, ed attorno al bicchiere a mo’ di sale per Margarita il caffe’. Piatto con profumi variegati e contrasto di sapori fenomenale!!! Qui naturalmente il merito e’ tutto mio!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Ho mantecato io!!!!!!!! Ci sono le foto!!!!!..
Paradossalmente quando si arriva verso la fine di un pranzo del genere non ci si puo’ aspettare ancora qualcosa di stupefacente, ed invece puntuale come l’influenza a gennaio ecco arrivare “Krapfen con il gelato della nonna sotto zero”, il piatto piu’ semplice del mondo, ma una vasca da bagno piena non avrebbe soddisfatto le mie papille gustative. Naturalmente per mia moglie, intollerante ai latticini, Andrea ha preparato un semplice carpaccio di ananas, ma con un gelato alle ostriche sopra che se ci penso adesso mi metto a piangere dalla commozione…Caffe’ ( METTERE A POSTO LA MACCHINA O CAMBIARE CAFFE’, IMBEVIBILE), piccola pasticceria, Rhum e Sigaro all’aperto concludono una bellissima giornata. Due parole sui vini:
Ogni portata ha avuto il suo vino in abbinamento. Quindi 7 vini in abbinamento. Alessandro il sommelier e’ preparato, serio e mi ha favorevolmente colpito, soprattutto con l’abbinamento per il gelato: Acqua Perrier! Bravo. Le mie personalissime conclusioni sono che Andrea Mainardi se avra’ la possibilita’ di continuare a lavorare in questo modo non potrà fare altro che migliorare. Anzi posso anticiparvi che uscirà una guida de L’espresso per la citta’ o la provincia di Brescia, non ricordo, che all’esordio assoluto lo premia con un bel 15/20..La pneumoguida ancora non viene, sapete un solo tavolo per loro non e’ un ristorante. Ultimamente la sfortuna si e’ messa di mezzo e colgo l’occasione di augurargli un grosso in bocca al lupo e che tutto si risolva per il meglio ed al piu’ presto. Cosi’ da smentire quegli insopportabili vecchi tromboni, esterofili del web,che continuano a dire che nel nostro paese non ci sono giovani cuochi, seri, preparati e talentuosi. Conto finale 130 euri a testa, vini compresi.
Massimo Barbolini

RISTORANTE OFFICINA CUCINA CHEF ANDREA MAINARDI
C/O I MONACI SOTTO LE STELLE
VIA SAN ZENO 119
BRESCIA
TEL 030/225689 OPPURE LO TROVATE SU FACEBOOK!

Ingresso Ristorante
Tavolo

I vini

Il Pane

Omogeneizzato

Lumaca

Guancia di vitello

Terrina di pesche

Petto di piccione

Bollito di lingua

Oste della Malora

Risotto carnaroli Acquerello 1

Krapfen

Caffe’ e Rhum selez. Samaroli