Ma e’ davvero cosi’ difficile proporre cibo di qualita’ ? Io stasera ho avuto la fortuna di andare a casa di un amico a cena, perche’ Luca e’ un amico. Il suo ristorante-pizzeria per anni ha soddisfatto il mio palato con materie prima di qualita’ eccezionale, in primis pesce. Suo padre Roberto, grande professionista del fornello, ha sempre imbandito la tavola della mitica Pizzeria Zia Annie con leccornie di prima qualita’. Adesso hanno una pescheria e Dio solo sa quanto sono andato avanti con Luca, rompendogli i coglioni smisurate volte, per riassaggiare almeno le fantascientifiche cozze..Lui stasera si e’ superato. Le cozze erano ben presenti, circa 1 kg e mezzo tutte per me (la foto e’ venuta male). Divorate quasi tutte, in un batter d’occhio. Il frutto bel grosso non molto colorato, una polposita’ concreta ed un sapore coinvolgente.
Ma la sorpresa era dietro l’angolo. Dopo avermi fatto letteralmente sbavare con questi mitili, cotti dentro ad un leggero sughetto di olio-aglio-prezzemolo e vino bianco, nel quale inevitabilmente una pagnotta di pane toscano abrustolito ci e’ finita dentro, mi ha presentato il pezzo forte..Due maestose orate di Orbetello, accompagnate da gamberi di Mazara del Vallo. Tutto cotto al forno per una trentina di minuti. La polpa dell’ orata era veramente delicata, accompagnata da un leggero filo di olio extra vergine di oliva, ammorbidiva il mio esigente palato. I gamberi accompagnavano questo piatto in modo semplice ma prorompente….

Ma la chicca era ancora chiusa in forno…sapendo della mia malattia e venerazione verso qualunque crostaceo, il bastardo, mi ha preparato una decina di questi gamberi cotti piu’ o meno 5 minuti in forno al sale….Giove Pluvio!!! Mai in vita mia ho mangiato bonta’ simili arrivate dal mare..Completamente spolpati, succhiata (passatemi il termine) e divorata anche la testa.

Una dolcezza davvero incredibile, che con i pezzi di sale grosso, creavano un contrasto davvero indimenticabile. Il tutto annaffiato da un ottimo Gewurtraminer 2007 Sanct Valentin della Cantina di S. Michele Appiano. Cosa dire? Grazie Luca, per una sera ho riassaporato gusti nuovi ed antichi. Professionisti come te meritano di poter lavorare su palcoscienici di altra scala. Perche? Molto semplice, sappiamo molto bene tutti e due che dalle nostre parti vince l’etichetta, non certo la qualita’, la convenienza e la professionalità. Grazie per la straordinaria serata.