Negli anni sono diventato molto scettico davanti a produttori/vini miti o presunti tali. Di Quintarelli avevo assaggiato varie volte la Valpolicella e una volta soltanto l’ Amarone classico e se per la prima ero sempre rimasto deluso per il secondo non bastarono 4 ore per far sì che il vino si aprisse un minimo per la degustazione. In secondo luogo sono vini dal prezzo abbastanza elevato e mi sono sempre chiesto che cosa avessero di cosi’ particolare differenza rispetto agli altri produttori della Valpolicella. Diciamo che sono arrivato in azienda abbastanza prevenuto. Purtroppo questo funesto 2012 ha portato via il “deus ex machina” Giuseppe Quintarelli ed infatti all’ arrivo ci accolgono la figlia e il nipote Francesco che ci accompagnerà per tutto il tour. Dalle foto si evince che siamo proprio sulle colline adiacenti a Negrar, casa bella e modesta allo stesso tempo, cantina piccola, pulita e con un silenzio surreale. La sensazione e’ che manchi qualcosa, anzi qualcuno. Francesco e’ un ragazzo di poche parole tutte dedicate al vino, ci spiega la sua idea tramandata dal nonno, giustificando le percentuali delle uve all’ interno dei vini. Perche’ questa si appassisce e quell’ altra no, perche’ ” il bianco che facciamo e’ adatto ad antipasti e pesce, c’e’ anche scritto sull’etichetta “, insomma 45 minuti di autentica passione che ho ascoltato come un sermone. Inevitabile raccontare qualche aneddoto del nonno, due devo scriverli.
Un giorno alla vista di 2 giornalisti di Wine Spectator li fece accomodare offrendogli il caffè, ignari del loro destino i due accettarono compiaciuti; una volta terminati Giuseppe disse loro che ” dopo la caffeina e’ impossibile iniziare la degustazione ” e li fece accomodare fuori. L’ altro successe ad un mio amico che una volta acquistati due cartoni di Amarone classico venne pesantemente redarguito per averli messi nel baule. ” I miei vini vanno messi davanti con la cintura “….Un grande personaggio..Finiti gli aneddoti Francesco ci accompagna nel sotterraneo dove riposano i vini in maturazione e iniziamo la degustazione.
Igt Veneto Bianco Secco 2011
Graganega-Sauvignon-Chardonnay-Savorin
Leggero appassimento per la garganega, nessun passaggio in legno. Bel naso di fiori di campo e frutta tropicale, buona struttura, pulito, lungo e persistente.
Igt Veneto Rosso Primofiore 2008
Cabernet Franc-Cabernet sauvignon-Corvina-Corvinone
Sentori di foglia di pomodoro, peperoni, erba tagliata, leggermente vinoso. Estremamente giovane, abbastanza lungo e persistente. Buona struttura.
Valpolicella classico 2003
Qui sono in difetto. L’unico assaggio con qualche problema. Il tenore alcolico qui si sente e copre quasi tutto. Anche l’ appassimento e’ molto forte. Continua a non piacermi.
Igt Veneto Rosso del Bepi 2002
Nelle annate ritenute ” poco all’ altezza ” viene prodotto questo piccolo Amarone. Tabacco, cioccolato fondente, gradevole balsamico. Stesse sensazioni in bocca. Interminabile. Possente, complesso e robusto. Una bomba.
Amarone classico 2003
Leggermente alcolico, grandi sensazioni balsamiche e di frutta matura con qualche accenno di marasca sotto spirito. In bocca sparisce la nota alcolica ed esce la frutta matura. Finale leggermente passito. Aperto da 2 giorni. Strepitoso
Igt Veneto Rosso Alzero 2001
Cabernet Franc 80% Altre uve 20%
Senza dubbio il miglior rosso che ho assaggiato quest’ anno insieme al Brunello 99 di Poggio di Sotto. Incredibile equilibrio olfatto/gustativo. Potente, elegante, morbido, perfetto. Erba tagliata, peperoni verdi, foglia di pomodoro, accenni di cenere e qualche nota di albicocca secca. Interminabile in bocca, infinito. Monumento subito, vino straordinario.
Recioto della Valpolicella 2001
Naso straordinario di mela cotta, cacao e miele. In bocca delude leggermente per mancanza di struttura, ma e’ comunque buono. Meno male perche’ pensavo di essere in Paradiso..
Vini incredibili per personalità e terroir. Tutti tipici del territorio con qualità organolettiche difficili da trovare in prodotti della stessa zona. Direi senza timor di smentita UNICI nel loro genere. Entusiasti abbiamo acquistato qualche cosa e ci siamo diretti verso la Trattoria a La Ruota. Prima pero’ ho chiesto a Francesco cosa pensasse del Mondo del Bio in generale. La risposta e’ stata precisa, ” e’ la strada da seguire “. Giornata stupenda. Grazie.
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